Italia-Spagna, i 12 scelti da Pozzecco. Petrucci: “Mancano i migliori, azzurri lasciati soli”
Domani alle 21 la sfida a Pesaro contro gli iberici di Scariolo per un pass Mondiale. Il ct: “Ho dovuto dire a sei ragazzi che non giocheranno”
E’ l’undicesima volta della Nazionale a Pesaro e il presidente Petrucci tuona: “Mancano gli uomini migliori e non dovrà più accadere”. La Nazionale italiana domani, ore 21, torna nella città di Rossini a distanza di un decennio e l’impegno con la Spagna campione d’Europa e del mondo è vero. Dopo le tre vittorie consecutive della scorsa estate, gli azzurri sono in testa alla classifica del Gruppo L in compagnia degli iberici di Scariolo e vedono il Mondiale sempre più vicino. Questi i 12 giocatori scelti da Pozzecco: Spissu, Mannion, Biligha, Tessitori, Ricci, Moraschini, Baldasso, Caruso, Vitali, Severini, Pajola, Petrucelli.
PETRUCCI ALL’ATTACCO— Per il match alla Vitrifrigo Arena c’è già il tutto esaurito, ma in Comune, a Pesaro, l’attenzione è stata posta su altro: “La nostra è l’unica Nazionale lasciata sola, non può schierare i migliori uomini perché mancano i giocatori che sono impegnati in Nba e in Eurolega. Vale pure per la Spagna, è vero. Non è possibile che questa Nazionale sia così negletta e per favore non facciamo paragoni con la pallavolo: sono due sport differenti. Loro hanno molto più tempo per prepararsi insieme. La situazione è insostenibile – la polemica del numero uno della Federazione -. Così non si va avanti, la prossima convocazione saranno chiamati tutti i ragazzi anche se ci sarà l’Eurolega. La misura è colma. Agiremo fino in fondo, Pozzecco è stato lasciato solo. Abbiamo delle regole e chi non viene in Nazionale non gioca la domenica successiva, sennò saranno presi provvedimenti. Siamo soli, non vorremmo restarlo per sempre”.
I 12 DI POZZECCO— Eccolo, il ct della Nazionale Gianmarco Pozzecco: “Il presidente protegge me, io proteggo i miei giocatori. Non posso accettare che vivano nell’incertezza, che siano costretti a fare scelte che non competono loro. Polonara ha perso la possibilità di vedere suo figlio nascere tra una gara e l’altra, solo per un senso di fratellanza che si era creato in squadra. Devo elemosinare la presenza di alcuni giocatori o discutere per far capire che averli a disposizione aiuta il movimento. Non ci sono integrità ed equità sportiva, le nazioni che hanno atleti in Eurolega vivono una sorta di discriminazione e giocare in questo periodo è complicato. Lunedì ho fatto delle convocazioni ma per un match di Eurolega anticipato ho avuto la possibilità di avere anche altri giocatori. Oggi ho dovuto dire a sei ragazzi che domani non giocheranno”. Sono Tonut che non si è aggregato, Spagnolo che è tornato a casa, Woldetensae, Moretti, Diouf e Akele che restano a disposizione.