LA MOLISANA MAGNOLIA, IL SALE SULLA CODA: STOP DI UNA LUNGHEZZA A SESTO SAN GIOVANNI
La disamina di coach Sabatelli: «Dobbiamo continuare a lavorare sodo sull’intensità. Siamo in fase di crescita»
ALLIANZ GEAS SESTO SAN GIOVANNI 76
LA MOLISANA MAGNOLIA CAMPOBASSO 75
(11-22, 31-34; 52-48)
SESTO SAN GIOVANNI: Dotto 14 (3/4, 2/3), Bestagno 8 (2/4, 1/2), Panzera 5 (1/2, 0/3), Begic 9 (4/8, 0/1), Trucco 9 (4/8, 0/2); Gorini 20 (5/7, 3/6), Moore 10 (5/5), Holmes 1 (0/2). Ne: Leto, Tava e Ramon. All.: Zanotti.
CAMPOBASSO: Trimboli 5 (0/1, 1/2), Kacerik (0/2 da 3), Parks 29 (8/12, 3/9), Perry 20 (2/4, 5/7), Milapie 6 (3/4); Togliani 11 (1/4, 3/5), Quiñonez 4 (2/5, 0/1), Nicolodi (0/1, 0/2), Narvičiūtė, Battiisodo. Ne: Giacchetti e Vitali. All.: Sabatelli.
ARBITRI: Gagno (Treviso), Marzulli (Pisa) e Marconi (Ancona).
NOTE: fallo tecnico a Sabatelli (allenatore Campobasso) e Gorini (Sesto San Giovanni). Fallo antisportivo a Milapie (Campobasso). Tiri liberi: Sesto San Giovanni 10/15; Campobasso 7/10. Rimbalzi: Sesto San Giovanni 37 (Begic 10); Campobasso 27 (Perry e Parks 6). Assist: Sesto San Giovanni 14 (Gorini 5); Campobasso 17 (Togliani e Milapie 4). Progressione punteggio: 4-9 (5’), 16-29 (15’), 43-45 (25’), 63-59 (35’). Massimo vantaggio: Sesto San Giovanni 10 (63-53); Campobasso 17 (12-29).
Come nella scorsa stagione, ma nello scenario dell’Arena. Per La Molisana Magnolia Campobasso le ultime sfide con il Sesto San Giovanni portano con sé il disappunto di uno stop per un possesso di distacco con l’ex di giornata Maddalena Gaia Gorini, capace ancora una volta di fare pentole e coperchi nella sfida contro i già indossati colori rossoblù. Così i #fioridacciaio incappano nel secondo stop consecutivo in trasferta nell’arco di quattro giorni, dovendo fare i conti ancora con una fase centrale (ed un secondo quarto in particolare) che finisce con l’incidere con forza nell’economia della contesa.
AVVIO IN PARATA Eppure la partenza delle magnolie è scintillante. L’attacco è in temperatura con le statunitensi Parks e Perry (di grande efficacia i giochi ‘alto-basso’ con Milapie) in grado di perforare la retina con continuità e la difesa che manda fuori ritmo le lombarde, tant’è che, alla fine del periodo, le campobassane doppiano le proprie avversarie.
PARZIALE NEFASTO Quiñonez e Parks spingono le rossoblù sino al massimo vantaggio del +17 (12-29), ma qui, complice anche un po’ di spavento per una botta al ginocchio per Quiñonez (poi fortunatamente rientrata) e l’uscita dalla panchina di una Gorini particolarmente efficace al tiro, Sesto San Giovanni piazza una serie di break che si inseriscono nel 19-5 chiuso dal buzzer-beater della stessa giocatrice capitolina che porta sino al 31-34 dell’intervallo lungo.
RIENTRO DIESEL Il ritorno dagli spogliatoi dopo l’intervallo lungo vede le lombarde proseguire nella propria inerzia con Perry prima e Parks poi che provano a ricacciare indietro il pericolo. Trucco opera il sorpasso (46-45) con le magnolie ora costrette all’inseguimento e a dover fare i conti con un gap di due possessi al 30’ (52-48).
SORPASSO E CONTROSORPASSO L’inerzia, a questo punto, pare essere tutta dalla parte delle lombarde, capaci di arrivare ad un vantaggio in doppia cifra (63-53) dopo il canestro di Bestagno. Ancora una volta, però, viene fuori il carattere dei #fioridacciaio. Togliani, Parks, Perry e ancora Parks piazzano un break di dodici a zero con tre triple all’interno, ma Sesto San Giovanni non si disunisce e, in quello che è un finale di sorpassi e controsorpaassi, prima Perry manda in estasi le magnolie ed è poi Gorini, con un secondo ancora da giocarle, a punirle con un’entrata mortifera. Il resto – dopo un time-out di coach Sabatelli – è una rimessa che non porta ad alcun tiro con le lombarde che possono completare la partita con la palla tra le mani esultando per la ‘pesantezza’ del referto rosa conquistato.
DAGLI SPOGLIATOI A fine gara, così, coach Mimmo Sabatelli, nella sua consueta analisi, non può non notare quanto le ultime due gare giocate contro il Sesto San Giovanni abbiano avuto un epilogo comune anche se «stavolta siamo partiti meglio. Abbiamo poi pagato un black-out, ma abbiamo avuto l’abilità di rientrare con la gara che si è decisa sugli episodi ed ha premiato loro, che hanno avuto la tenacia di crederci sino in fondo».
In merito ad alcune situazioni difensive che hanno lasciato interdetto lo stesso tecnico, il coach campobassano è chiaro: «Dobbiamo continuare a lavorare sodo sull’intensità – riconosce – anche perché, nonostante il nostro avvio di rilievo, era normale che loro rientrassero, ma, ribadisco, la mia squadra merita i maggiori elogi possibili perché ha dimostrato carattere e non si è disunita neanche di fronte al loro vantaggio in doppia cifra. Siamo rientrati, ci siamo portati in vantaggio e siamo andati a giocarci il successo nei palloni decisivi. Peccato, avremmo meritato di vincere al pari di quanto è stato un exploit concreto il loro. Ed è normale perciò essere rammaricati nel commentare una sconfitta».
Ulteriore motivo di sorrisi in prospettiva è la grande sostanza di un elemento come Perry. «Chelsey sta lavorando per integrarsi pienamente – aggiunge Sabatelli – e, indubbiamente, è una giocatrice importante per noi come detto in più di una circostanza. E siamo consapevoli che, con la forma migliore, potrà essere ancora più determinante per il nostro gruppo».
«Il nostro – chiosa il trainer rossoblù – è un percorso di crescita. Sapevamo che, da calendario, il nostro inizio tra Lucca, Venezia e Sesto San Giovanni non fosse dei più semplici e che, nelle due gare in trasferta, potessero non arrivare successi, però questo ci deve portare a lavorare ancora più sodo in vista di quello che sarà il nostro esordio effettivo davanti ai nostri tifosi domenica con Ragusa, una gara in cui faremo di tutto per arrivare nelle migliori condizioni possibili».
PROSPETTIVA ‘ARENA’ Ora, tra i #fioridacciaio, tutte le attese sono proiettate sulla giornata di domenica quando ci sarà l’esordio effettivo nell’impianto amico dell’Arena con le rossoblù che andranno a sfidare le siciliane del Ragusa per un altro incrocio di ex (Kacerik e Nicolodi tra le magnolie, Ostarello, invece, sul versante isolano).