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La storia da sogno di Awak Kuier, dal Sudan alla Finlandia fino al basket WNBA negli USA

La storia da sogno di Awak Kuier, dal Sudan alla Finlandia fino al basket WNBA negli USA
Nata al Cairo da genitori sud-sudanesi in fuga dalla guerra civile e dalle bombe, emigrata ad appena 2 anni in Finlandia in una fredda cittadina di 50.000 persone, professionista in quel di Ragusa e, tra qualche mese, giocatrice WNBA con le Dallas Wings. La storia di Awak Kuier è una favola a lieto fine.

Per capire il tipo di talento tecnico e fisico che abbiamo di fronte basta aprire il sito della WNBA, la lega professionistica gemella dell’NBA e dove giocano le migliori giocatrici al mondo “Centro di 1.95 considerato il più talentuoso e promettente giocatore finlandese di tutti i tempi. Nel 2017, a 15 anni, ha schiacciato al camp Basketball Without Borders durante l’All-Star Game di New Orleans. Nel mese di agosto 2018 ha schiacciato sempre al camp europeo di Basketball Withour Borders. A 17 anni ha schiacciato 2 volte in 2 minuti di una partita di campionato. La prima esperienza da professionista l’ha avuto con la Virtus Eirene Ragusa. Quinta di 6 fratelli, è nata a Il Cairo nel 2001, da genitori sud-sudanesi scappati dalla guerra civile del loro paese e dalla fame. A 2 anni si è trasferita con la sua famiglia in Finlandia”.

Parliamo di Awak Kuier, ragazza di 19 anni e 195 centimetri che gioca da ala (attualmente impegnata nei Playoffs Scudetto del campionato italiano contro Empoli) nella Virtus Eirene Ragusa e che, tra pochi mesi, sarà ufficialmente una giocatrice WNBA dopo aver iniziato la sua carriera da professionista meno di un anno fa, quando nell’estate 2020 ha deciso di cimentarsi con una pallacanestro più competitiva e crescere grazie a un gioco più fisico e tecnico fino a coronare il suo sogno di diventare una star oltreoceano. La carriera “pro” inizia nel nostro Paese, quella amatoriale in Finlandia, tra Kotka e Helsinki, ma la storia di Awak ha radici molto più lontane e va ricordata per intero. Perché è una storia di speranza, di sacrifici e di rivalsa. Che oggi tocca forse il suo punto più alto e un primo lieto fine, in attesa di vederla all’opera in un campionato che fino a pochi mesi fa vedeva solo su Youtube, dove cercava di rubare qualche movimento al suo idolo di gioventù Candace Parker.

Awak nasce a Il Cairo il 19 agosto 2001 e, come detto, ha origini sud-sudanesi. Quando, con la guerra civile in atto nel Sudan del Sud, la devastazione e la fame hanno messo in serio pericolo la loro sopravvivenza, i genitori Sabit e Margaret hanno deciso di scappare verso nord, in Egitto, dove però in realtà sono rimasti pochi mesi. Nell’ottica di una ridistribuzione dei migranti rifugiati in arrivo dal continente africano, ad Awak, assieme coi genitori e altri 5 fratelli, è toccata la Finlandia. Un paesino portuale di 50.000 anime, Kotka, al confine con la Russia, dove con loro vengono assegnate diverse decine di famiglie in fuga da guerra e fame.

Uno dei fratelli più grandi di Awak, Flemon, gioca a pallacanestro per la squadra di Kotka e in più di un’occasione porta la sorella più piccola prima a vedere le partite, poi a fare qualche tiro dopo gli allenamenti. Lì nasce l’amore di Awak per la palla a spicchi: inizia a giocare con il team locale, cresce in altezza e grazie alla visione pressoché quotidiana dei highlights delle campionesse WNBA su Youtube si migliora giorno dopo giorno. Per essere una giocatrice più completa, Awak prova sia movimenti da guardia che da centro, così da avere più armi a disposizione in campo. Su di lei, dopo alcune partite di campionato giovanile, mette gli occhi lo staff tecnico della Helsinki Basketball Academy, scuola che ha formato cestisticamente anche l’attuale giocatore dei Bulls Lauri Markkanen, che offre alla famiglia l’opportunità di vedere la figlia diventare una giocatrice professionista. Perchè è scritto nel destino che Awak, prima o poi, diventerà la più forte di tutta la Nazione.

I suoi video, d’altronde, sono già diffusi sul web e visti da migliaia di persone: in uno dei primissimi allenamenti a Helsinki, per sfidare una compagna di squadra a fine allenamento, nemmeno 15enne prende la rincorsa e riesce a schiacciare, gesto tecnico e atletico molto raro per una donna, figuriamoci nel caso di una ragazzina. Scalando posizioni su posizioni nella graduatoria delle giovani promesse del basket europeo, a Awak viene data l’opportunità di mettere in mostra tutto il suo talento nel camp Basketball Without Borders ospitato nell’ambito dell’All-Star Game di New Orleans, nel 2017. Anche in quel caso, è una schiacciata a fare il giro del mondo. Nel frattempo viene convocata nella Nazionale Finlandese, quella maggiore, e fa incetta di medaglie e trofei con le giovanili, prima con un oro europeo nell’under 18, poi con l’europeo under 20 che chiude nel miglior quintetto del torneo.

Quando nel corso del campionato finlandese Awak termina una gara con 47 punti e 19 rimbalzi in lei si fa definitivamente matura l’idea di misurarsi con una pallacanestro più evoluta, tecnicamente e fisicamente. Potrebbe optare da subito per gli Stati Uniti, ma sente che non è quello il passo giusto da fare per modi e tempi. Ed è qui che la sua storia incontra l’Italia, in particolare la Virtus Ragusa, che le offre il primo vero contratto professionistico della sua vita (e con le quali ha chiuso la stagione regolare a 8,9 punti, 6,8 rimbalzi e 1,5 stoppate in 24,3 minuti di media). Awak resta legatissima alla Finlandia (basta guardare tanti dei suoi video social e del seguito costruito negli anni in tutta la Nazione) e soprattutto non dimentica il suo percorso che è quello di tante altre ragazze che viaggiano in cerca di un nuovo inizio. Qualche mese fa, proprio per essere da stimolo e fare da guida a tante di loro, è tornata in Finlandia per un breve camp in cui ha avuto modo di dare qualche consiglio a tante novelle campionesse, in procinto di misurarsi con una realtà nuova dove il pregiudizio razziale può sfociare in modo particolarmente tagliente.

“Non dovete sentirvi a disagio per il colore della pelle. Non importa che possiate avere un aspetto diverso dalle altre ragazze, perché giocare a basket è semplicemente giocare a basket, per tutte, allo stesso modo.”

Nella notte tra giovedì e venerdì il nome di Awak Kuier è stato il secondo annunciato al draft WNBA. A sceglierla sono state le Dallas Wings, che hanno fatto di lei la prima giocatrice non-americana a finire tra le prime 5 scelte dopo 10 anni. L’ultima era stata l’australiana Liz Cambage, nel 2011. Siccome impegnata nella scalata al tricolore con Ragusa, dove gioca anche Isabelle Harrison che dal 2019 è una giocatrice delle texane (viste le date dei due campionati è possibile giocare sia in Europa che in America con due squadre diverse) Awak ha seguito il tutto con la squadra dall’albergo, dopo aver giocato gara 1 contro Empoli.

Terminati i Playoffs, dove Ragusa insegue le favorite Venezia e Schio forte del terzo posto in stagione regolare, per Awak inizierà il sogno WNBA. Un sogno fortemente voluto e meritato e grazie al quale potrà permettersi probabilmente di coronare il grande desiderio di poter comprare una casa ai suoi genitori, naturalmente nel Sudan.