“DUBI” FA SOGNARE CAPRI, COLPO GROSSO DEL BASKET ISOLANO
La JustMary Capri ingaggia il fortissimo pivot pluriscudettato Dubravka Dacic
a cura di Massimiliano Spinella
Capri sogna in grande. Approda sull’isola azzurra una delle più forti cestiste italiane degli ultimi 20 anni che vanta titoli e premi a livello internazionale. Dubravka Dacic, atterrata ieri a Capodichino dalla Svezia dove ha disputato le ultime 3 stagioni, oggi ha disputato il suo primo allenamento con la divisa del Capri, che milita in serie B.
Soprannominata “Dubi”, il gigante buono (201 cm) dagli occhi dolci e la forza esplosiva sul parquet di gioco, corona il sogno di tornare nella tanto amata Napoli, dove ha vissuto anni indimenticabili, innamorandosi del sole, del mare e della cultura partenopea.
Lunga e ricca la sua storia sportiva. Nata a Capodistria il 6 maggio 1985, cittadina croata naturalizzata italiana si trasferisce giovanissima a Parma, si aggiudica lo Scudetto Cadette nel 2000, e lo Scudetto Juniores con Valtarese 2000. Miglior giovane italiana nel 2004, esordisce in Serie A1 nel 2002 a 17 anni con la maglia del Basket Parma dove resta sino al 2007. L’affermazione europea con tre stagioni all’estero tra il 2007 e il 2010. anni in cui milita prima nelle fila della ZBK Dinamo Mosca, poi del R.C. Valencia e infine in Turchia con il Besiktas. In Spagna con il Ros Casares si aggiudica la Supercoppa Spagnola nel 2008, lo Scudetto spagnolo 2008-2009 e la Coppa spagnola 2009.
Nel 2010 il ritorno in Italia con Taranto, dove in due anni vince Scudetto, Coppa Italia e Supercoppa italiana, partecipando anche alla Eurolega. Nel 2013 il ritorno in Turchia con l’Antakya, poi arrivano due splendide stagioni di nuovo “italiane” con la Dike Napoli. Nel 2016 il trasferimento in Spagna alla CB Al-Qazeres per rientrare l’anno successivo di nuovo alla Dike Napoli e infine tre stagioni in Svezia con l’IK Eos.
Con la maglia della Nazionale italiana conquista la medaglia d’Argento alle Universiadi di Daegu 2003 in Corea del Sud dietro la Cina e davanti la Russia e partecipa ai Campionati Europei nel 2007.
Dubravka Dacic, tecnico dentale di professione, ha anche da poco scritto il suo primo libro “Memorie di un divenire”, una storia di sport e vita, di amore e odio, di linee e di confini, di un divenire vissuto scegliendo di guardare e con coraggio, andare oltre.
Grande divoratrice di libri, in grado di leggerne anche 5 o più contemporaneamente, donna di estrema cultura approfondita attraverso la sua passione per la scrittura, ha voluto così anche cimentarsi in un libro che esprimesse la sua emotività e il suo sentirsi “fuori misura” in un mondo fatto di esperienza sportiva e non. E’ possibile acquistare il libro sul web qui o ordinandolo nelle migliori librerie.
Incontriamo Dubi alla vigilia del suo primo allenamento con il Justmary Capri. “Questo trasferimento arriva al momento giusto. Napoli è sempre stata nel mio cuore, è l’unica città per la quale avrei lasciato la Svezia. L’ho amato da subito, è stato un colpo di fulmine quando trasferendomi alla Dike Napoli per disputare la A1 iniziai a viverla in tutti i suoi aspetti, ho ricordi bellissimi”.
Capri disputa la serie B, quale pensi possa essere il tuo apporto? “Conosco la realtà del Capri basket da tempo, mi sono sentita spesso con il vicepresidente Margherita Cacace, ma gli impegni anche lavorativi in Svezia mi impedivano di puntare su altro. Ma sognavo di tornare in Italia e a Napoli dove ho tantissimi amici, così alla fine ho ceduto alle prospettive di poter dare il mio apporto per centrare gli obiettivi stagionali. E’ un gruppo armonioso formato da ragazze splendide per le quali metterò a disposizione la mia esperienza e le capacità professionali. Spero di contribuire alla buona riuscita dei progetti della società”
Un’ultima battuta. Il Capri quest’anno causa indisponibilità della tendostruttura isolana, gioca al PalaVesuvio, quali saranno i tuoi sentimenti, ricordando i trascorsi napoletani in A1. “E un ritorno a casa e sono emozionata”.
In bocca al lupo Dubi, con il tuo arrivo Capri ora può sognare in grande il ritorno al palcoscenico che conta.