Steph Curry stende gli Utah Jazz, Zion apre la crisi dei Clippers
33 anni e non sentirli. Steph Curry nel giorno del suo compleanno si regala una prestazione super che manda al tappeto la miglior squadra della Lega, gli Utah Jazz (28-10). Al Chase Center il più grande degli Splash Brothers trascina Golden State (20-19) con 32 punti, 9 assist e 5 rimbalzi alla vittoria per 131-119. Fondamentale anche l’apporto di Wiggins, autore di 28 punti. I Jazz, che si ritrovano a inseguire già nel primo quarto chiuso con 11 lunghezze di ritardo (33-22), mandano quattro uomini in doppia cifra, tutti sopra i 20 punti, con Gobert e Mitchell con 24 punti a testa, ma non basta, perché gli ospiti non riescono mai ad appianare il buco iniziale.
Zion apre la crisi dei Clippers
E’ crisi, invece, in casa Clippers, al quarto ko nelle ultime cinque uscite. La franchigia di Los Angeles, quarta a Ovest, crolla sotto i colpi di Zion Williamson e di New Orleans 135-115. La stellina dei Pelicans è devastante nel pitturato e chiude il match con 27 punti in 32′. Ottimo anche Brandon Ingram: 23 punti. Per Nicolò Melli 2 punti, 3 rimbalzi e 2 assist in 7′. Anche in questo caso decisivo il distacco che si crea nel primo quarto chiuso dai padroni di casa sul 36-24. Poi nella terza frazione NO consolida la leadership con una frazione da 43 punti contro i 26 dei Clippers: Leonard segna 23 punti, Paul George viene limitato con appena 15 punti.
Ok Philadelphia e Atlanta, ko Portland
Al Wells Fargo Center tornano i tifosi (oltre 3mila) e Philadelphia (27-12), pur senza Embiid, strapazza i San Antonio Spurs (19-16) 134-99. Decisivo il terzo quarto, chiuso col parziale di 46-21, ma i 76ers dominano per tutto il match tirando con oltre il 57% dal campo, col 52% dalla lunga distanza e dominando a rimbalzo (54-32). Continua a volare Atlanta (19-20) da quando c’è McMillan in panchina: cinque vittorie su cinque. L’ultima su Cleveland (14-24) per 100-82 con un Danilo Gallinari da 20 punti e 5 rimbalzi e promosso nel quintetto titolare vista l’assenza di Capela. Minnesota (9-30) scatenata dopo l’All Star Game: i T-wolves, dopo aver travolto New Orleans e perso di un soffio contro Portland, si prende la rivincita contro i Trail Blazers (22-16) vincendo 114-112 grazie a uno scatenato Anthony Edwards, autore di 34 punti. A nulla sono serviti i 38 punti del solito Dame Lillard.
Boston passa a Houston, Miami da dieci
Boston (20-18) sbanca Houston 107-134. Per i Rockets (11-26), irriconoscibili dalla partenza di Harden, si tratta della 16/a sconfitta di fila, peggio fecero solo nel 1968 con 17 ko consecutivi. Brown e Tatum scatenati (24 punti per il primo, 23 per il secondo) in un match senza storia. Chicago (17-20) fa valere il fattore campo e batte 118-95 i Toronto Raptors (17-22): tra i Bulls da segnalare la miglior prestazione in carriera della matricola Pat Williams, 23 punti. Miami (21-18) passa a Orlando 102-97 e porta a casa la decima vittoria nelle ultime undici uscite: la vittoria sui Magic (13-26) vale il quarto posto a Est. Chiude il successo casalingo degli Oklahoma City Thunder (17-22) per 128-122 sui Memphis Grizzlies (17-18).
I risultati
Oklahoma City Thunder – Memphis Grizzlies 128-122, Golden State Warriors – Utah Jazz 131-119, Philadelphia 76ers – San Antonio Spurs 134-99, Orlando Magic – Miami Heat 97-102, Atlanta Hawks – Cleveland Cavaliers 100-82, Houston Rockets – Boston Celtics 107-134, Minnesota Timberwolves – Portland Trail Blazers 114-112, Chicago Bulls – Toronto Raptors 118-95, New Orleans Pelicans – Los Angeles Clippers 135-115.