Addio “Lucky” Capicchioni, l’agente che portò in Nba Kukoc e Ginobili
La sua scomparsa è un grave lutto per la pallacanestro italiana: agli inizi della sua attività fece sbarcare in Italia tantissimi stranieri di successo, a partire da Griffin e Howard
La scomparsa di Luciano “Lucky” Capicchioni, dopo quelle recenti di Dado Lombardi e Gianni Corsolini, è un altro grave lutto del basket italiano e, nel caso di Capicchioni, agente di tante stelle, anche internazionale. Lucky se n’è andato lunedì all’età di 74 anni. Lascia un figlio e la moglie Annamaria, diventata famosa come campionessa nei quiz di Mike Bongiorno. Lucky è stato un grande personaggio a 360 gradi, l’uomo che ha aperto due frontiere del mondo dei canestri nei suoi 50 anni di professione.
Nato a Rimini nel 1946 da una famiglia sfollata a San Marino, paese neutrale durante la guerra e che rimarrà il punto di riferimento della sua attività, emigrante col padre e due sorelle a Detroit appena adolescente, negli Usa ha costruito la sua cultura di persona arguta e anche furba (alla maniera dei romagnoli) e la sua fortuna. All’inizio il suo sport preferito era il ciclismo tanto che nel 1965 costituì una squadra presso l’Universìtà di Michigan State (quella di Magic Johnson) interessandosi di basket solo qualche anno più tardi. Rientrato in Italia, meglio a San Marino, nel 1968 ha fondato quasi contestualmente le federazioni di pallacanestro e baseball nella Repubblica del Titano e intanto completava gli studi universitari a Bologna. A San Marino riuscì a dribblare la leva americana che probabilmente lo avrebbe indirizzato in Vietnam mentre cresceva il suo desiderio di portare qualcosa di nuovo in Italia