Valerie Still, da Magenta alla Hall of Fame del basket mondiale
Dai parquet italiani, compreso quello del palazzetto di Magenta negli anni gloriosi della Nuvenia di Massimo Porrati, che giocò in serie A nella seconda metà degli anni Ottanta, alla Hall of Fame del basket femminile mondiale.
Un grande giorno quello di sabato per la grande Valerie Still, una delle più grandi giocatrici americane di basket che passarono per l’Italia quando il campionato femminile attirava stelle del primo firmamento cestistico mondiale: Cinthya Cooper, Tanya Pollard, Andrea Lloyd, Lynette Woodard e appunto l’ex ‘magentina’.
La statunitense di Lexington, Kentucky, era inclusa tra le 12 candidate per la classe del 2019. La cerimonia ufficiale di inserimento si è tenuta sabato 8 giugno a Knoxville, nel Tennessee. Assieme a lei, a far parte della nuova classe di Hall of Famers ci saranno Beth Bass, Joan Cronan, Nora Lynn Finch, Ruth Riley e Carolyn Bush Roddy.
Valerie Still, nata nel 1961, fuoriclasse eccelsa, una tra le prime giocatrici “all-around” viste nel nostro Paese, dal 1983 al 1994 ha giocato a Milano, Sesto San Giovanni, Magenta, Como (con cui ha vinto uno scudetto nel ’91), Alzate Brianza, Cesena e Schio ed è la seconda giocatrice all-time per punti in una partita nel campionato italiano, con 88, dopo i 99 di LaTaunya Pollard. A Sesto giocò nelle stagioni 1985-86 (30,3 punti di media), 1986-87 (33,9 punti) e 1987-88 (39,8 punti). Ritornata oltreoceano, Valerie ha giocato prima in Abl con le Columbus Quest e poi in Wnba con le Washington Mystics. Ha poi ricoperto per due anni la carica di assistant-coach per le Orlando Miracle. Nel settembre del 2005 Still è stata inserita nella Hall of Fame della sua University of Kentucky, unica donna tra gli 88 scelti. Persona di grande eleganza e cultura, è autenticamente innamorata del nostro paese, cui ha dedicato un bellissimo articolo nel recente numero dei “Giganti” incentrato sul nostro basket femminile.
A Magenta, negli anni della serie A, transitò anche un’altra leggenda del basket americano e mondiale come Theresa Edwards. Ricordi indelebili, per chi visse le notti magiche del basket giallonero nella massima serie italiana.